18 ottobre 1962: l’aggressione al piccolo Roberto Bernardino, un terribile episodio di delinquenza giovanile, diventa occasione di speculazione ludica

Cinegiornale obiettivo 36: La cronaca dell’avvenimento era squallida e impressionante. Raccontava dell’aggressione al piccolo Roberto Bernardino ridotto in fin di vita a colpi di punteruolo e di pietra da un compagno di giochi in un prato della Capitale. L’aggressore è un bambino di dodici anni, la vittima ne ha soltanto nove. Eppure i loro, non erano giochi di bimbi come non sembrano nemmeno storie della delinquenza. Ecco la vittima, Roberto. E l’aggressore, Raniero. Ebbene, da questa penosa e impressionante vicenda che vorrebbe essere dimenticata, un quotidiano sportivo ha ricavato un’espressione cabalistica suggerendo i numeri per una giocata. È un altro dei fenomeni di quest’epoca strana: 90 la paura, 47 morto che parla e, adesso, 16 l’arresto, 87 il carcere e 41 l’aggressione. È proprio un altro degli aspetti di un certo costume nazionale, dove i sogni diventano un’espressione aritmetica come le speranze. E, adesso, anche le disgrazie. È una piccola occasione per una speculazione sulla sorte, un’ipoteca sulla fortuna inseguita con un terno secco, un pizzico di cinismo e troppa indifferenza.

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