Al centro del copione il rapporto uomo-cane

Cinegiornale Obiettivo 78: Dal dilettantismo alla professione il passo non è breve ma il cinema, come la politica, è l’arte del possibile. Soprattutto annulla le distanze e qualche volta capovolge i rapporti. Così, quindi, il dilettantismo non rimane più il punto di partenza ma spesso e volentieri quello di arrivo. Sotto l’occhio attento del regista, dei tecnici, delle maestranze, del pubblico fortunatamente non pagante, si gira! Il rubicondo protagonista, la ragazza e il cinofilo si danno appuntamento all’angolo della strada, poi si urtano. Il piccoletto che sta per essere picchiato dall’uomo grande, chiama il cane e l’animale accorre e lo difende. Fine del film. A prescindere dalla caduta fuori copione della protagonista, il resto potete immaginarlo: l’uomo prepotente viene graffiato, il debole difeso, il cane fa la buona azione, la ragazza sposa il giovane anche senza cane e il piccoletto non sposa nessuno e si tiene il cane. Morale: il cane è il migliore amico dell’uomo.

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