Cucullo, Aquila, 1 maggio 1963: una strana tradizione quella di Cucullo
Cinegiornale Obiettivo 64: Non li faranno fuori questi serpenti che strisciano sulla roccia anzi, verranno presi, palpati, coccolati, lisciati e con un po’ di buona volontà persino baciati. Infatti siamo a Cucullo dove è più facile morire avvelenati per il morso della suocera che per quello di una serpe. Perché almeno per i serpenti il Santo ha fatto la Grazia: è infatti la festa del Patrono San Domenico quando si celebra un rito sacro e pagano, una vera e propria sagra del rettile. Sotto l’occhio piuttosto distratto della macchina da presa, la statua del Patrono viene portata in processione su e giù per le stradette del paese. Una sfilata di fedeli che rendono omaggio al Santo che liberò Cucullo dai serpenti e in questo giorno di armistizio proprio ai serpenti tutto è permesso. La sorte di questi rettili strappati alle rocce e alla terra per essere conservati in tasca ci lascia pensierosi. In fondo a Cucullo i serpenti cessano di strisciare per essere lisciati a differenza di quanto avviene altrove dove l’unica maniera per essere lisciati è proprio quella di strisciare.