Digitalizzazione a cura di Cineteca del Veneto e Running TV.
Guarda in streaming: Maiorca quota -80
Sorgente: Pellicola 16mm, sonoro, colore.
Produzione: 1969 – Italia.
Risalita dal profondo blu
Maiorca quota -80 è un documentario diretto da Victor de Sanctis. Dal profondo del mare un uomo, disceso con l’aiuto dei soli polmoni, sta risalendo verso la superficie. 18 anni prima due italiani, Ennio Falco e Alberto Novelli stabilivano il primo record ufficiale di profondità in apnea -35 metri. Replicava Raimondo Bucher con -39 metri. La corsa all’abisso era incominciata. una sfida alle leggi fisiche, alla stretta mortale di un mondo ostile. Molti medici allarmati avevano predetto: “-50 metri, attenti! oltre non è possibile!”. Ma la corsa esaltante verso il fondo doveva continuare. Un duello a distanza tra pochi atleti eccezionalmente dotati verso un solo traguardo: quota -80.
Questa pellicola fa parte dell’archivio storico Victor de Sanctis conservato presso la Cineteca del Veneto. Guarda tutti i contenuti di questo archivio!
L’impresa di Enzo Maiorca
Quando ancora si pensava che i 50 metri di profondità non si potessero superare, i più grandi sub del mondo sfidarono le leggi della fisica e del mare: da Santarelli a Maiorca, passando per Mayol. È nel panorama dell’antica Sicilia che hanno luogo gli allenamenti di Enzo Maiorca per la sfida di profondità in apnea. La preparazione di un profondista è lunga, dura e incomincia diversi mesi prima del record. Due medici registrano le reazioni dell’organismo dell’atleta agli sforzi fisici. Concluse tutti gli esami inizia finalmente il dialogo con il mare e successivamente la vera e propria sfida con esso. Maiorca quota -80 è un documentario di Victor de Sanctis che documenta questa straordinaria impresa.
Le parole di Victor de Sanctis. Breve estratto dai suoi scritti:
Siracusa, 14 agosto 1969.
Rientrati i superuomini dal satellite Luna, gli uomini comuni, finalmente, tornano ad abbassare lo sguardo sul pianeta Terra. La linea dell’orizzonte, increspata di azzurro e punteggiata di candide vele, separa ancora due mondi. Ma chi ci pensa, Anche i tre di Apollo II, in quarantena, dimenticano i mondi da scoprire e sognano borghesi ozi sulle sabbie dorate di Palm Beach. In altri luoghi, tre altri superuomini, invece, pensano all’abisso. Si pensa spesso a qualcosa, allorché questo qualcosa è divenuto ragione di vita. Per i tre cosmonauti i sogni corrono in traiettorie distanti centinaia di migliaia di miglia: per i tre subacquei si librano nel blu degli ottanta metri sotto la superficie del mare. Gli Armstrong, i Collins, gli Aldrin degli abissi si chiamano Croft, Maiorca, Mayol. Ma forse l’accostamento, seppur di attualità, non è rigorosamente esatto, perché i tre sub sono soltanto degli atleti che sfidano le terribili leggi della natura difesi da niente, vestiti solo della loro audacia… A ottanta metri sotto il mare regna la spaventevole pressione di nove atmosfere assolute. Sono nove chili che premono su ogni centimetro quadrato del corpo. È spaventoso pensare che i polmoni di Enzo Maiorca si riducano a un ottavo del loro volume normale, come una spugna strizzata dalla mano di un gigante: le costole serrate una contro l’altra che fanno volta a difendere lo spazio interno, i visceri, molli, che premuti dal basso premono a loro volta contro il diaframma… Il subacqueo che tenta un record di profondità conosce tutto questo, eppure continua a tentare di scendere ancora più in profondità. Perché? Forse per la stessa ragione che spinge l’alpinista solitario verso vette inaccessibili… Un sogno vecchio come i sogni degli uomini, un’idea che si perde nella notte delle leggende…