Le Mans: 31° edizione della classica 24 Ore
Cinegiornale Obiettivo 70: 400.000 spettatori su circuito di Le Mans per la 31° edizione dell’ormai classica 24 Ore. 400.000 spettatori per due grandi protagonisti gli italiani Ludovico Scarfiotti e Lorenzo Bandini che hanno coperto i 4500 chilometri del percorso a una media di oltre 190 chilometri l’ora battendo i precedenti primati stabiliti nel ’61 da Olivier Gendebien e Phil Hill. Erano in gara una Maserati, due Jaguar, due Aston Martin, due Lola e l’eccezionale coalizione di undici Ferrari. Per questo il dominio dei piloti delle nostre scuderie era diventato allarmante fin dalle prime fasi della corsa quando la coppia italiana aveva preso il comando decisa a mantenere la distanza e il vantaggio sugli avversari. La selezione è durissima. Delle 49 macchine in gara parecchie sono costrette al ritiro per le difficoltà del percorso. È una prova di nervi e di tenacia ma anche e soprattutto di motori sottoposti a un severissimo collaudo. Questa infondo anche la giustificazione del francese Lloyd Perry Casner che deve rinunciare alla competizione e alle speranze di vittoria per un guasto alla sua Maserati. Mentre le ore si succedono lente sui cronometri si vivono le ultime battute di una corsa che sembra ormai senza sorprese. Si conclude infatti come previsto con la vittoria di Scarfiotti e Bandini. La piazza d’onore è invece appannaggio dei belgi Gérard Langlois van Ophem. Al terzo posto sono invece Mike Parkes e ancora un italiano Umberto Maioli. Il bilancio di Le Mans può inoltre considerarsi positivo anche e fondamentalmente per l’industria automobilistica italiana che è riuscita a piazzare sei prototipi nei primissimi posti della classifica. Siano migliori le nostre auto o i nostri campioni non possiamo dirlo, la verità comunque è che insieme riescono a vincere.