Con o senza impegno culturale si legge ormai ovunque
Cinegiornale Obiettivo 85: Presente il Capo dello Stato Antonio Segni e il Presidente del Consiglio Leone. Vengono consegnati in Campidoglio la penna d’oro e il libro d’oro. I premi assegnati a Riccardo Bacchelli e all’editore Riccardo Ricciardi costituiscono l’omaggio della nazione a coloro che la servono, nel modo più alto, al servizio della cultura. Dietro questi premi c’è per noi un interrogativo molto più reale e comunque di palpitante attualità: esiste un più interessato e corale accostamento alla cultura, al libro? Si legge in treno, dove un giallo o un racconto di fantascienza fanno dimenticare le distanze. Si legge persino facendo la ginnastica mattutina. Oggi la cultura si è democratizzata e il libro è diventato anche un fatto di costume, di moda, di attualità. Qualche volta anche di suggestione se è vero che la televisione può spingere in libreria. Il libro è riuscito persino a compiere una disinvolta traversata dai programmi di esami ai concorsi di bellezza. Il pubblico viene spesso stimolato attraverso una somministrazione settimanale, di capitoli e dispense che hanno il pregio di non intimidirlo come le mastodontiche collezioni. Questa è una delle caratteristiche dell’industria dei fratelli Fabbri i cui intendimenti prevedono una collocazione delle loro opere presso gli strati più larghi della popolazione.