Giuseppe Petrilli fa luce su quelle che sono le problematiche di bilancio legate ai debiti delle aziende di Stato nei confronti delle banche e quali sono le conseguenze di questa instabilità
Cinegiornale Obiettivo 72: Roma. Il Presidente Giuseppe Petrilli, nell’annuale conferenza sul bilancio dell’IRI, ha rilevato il pericolo determinato dall’eccessività dei debiti delle aziende di Stato nei confronti delle banche. Oggi, infatti, la stabilità monetaria è più che mai in pericolo. Il risparmio privato è diminuito. Il pubblico ha disertato la borsa evitando gli investimenti; liberandosi delle azioni, invece si acquistano appartamenti. L’aumento dei prezzi dei salari ha reso più cari i nostri prodotti all’estero e più convenienti gli acquisti delle merci straniere. Vendiamo di meno, quindi, e compriamo di più: esattamente al contrario di quanto dovremmo fare. Il mercato italiano non riesce ad assorbire la nostra produzione, ma noi non possiamo vendere all’estero perché siamo battuti dalla concorrenza. Come risulta anche dalla relazione del Governatore della Banca d’Italia la conseguenza è un forte passivo commerciale e una sensibile riduzione delle riserve auree. Sa la situazione peggiorerà potremmo essere costretti a chiedere aiuto a Washington, al Fondo Monetario Internazionale. Questi sono i giorni di una terribile vigilia: infatti i redditi aumentano, ma anche i prezzi. Aumenta il costo della vita. Aumentano le tasse, le imposte. Forse saremmo costretti a produrre di meno a scapito della nostra industria e dei nostri lavoratori.