Hitchcock a Cannes con una biondissima Tippi Hedren, fra colombi e fan
Cinegiornale Obiettivo 66: Siamo alla finalissima del sedicesimo Festival cinematografico. Eppure a Cannes c’è sempre la disinvolta improvvisazione dei primi giorni. Impossibile tenere il conto degli spostamenti di attori e attrici in continua moltiplicazione. Ma per farsi notare i sistemi sono inesauribili. Qui è Alfred Hitchcock che ci pensa con la delicata complicità dei colombi che risolvono la suspense del maestro del brivido con una facezia generalmente catalogata come scherzo del piccione. Le proiezioni continuano a ritmo sempre più serrato in un estenuante carosello di cocktail, riunioni e pettegolezzi. Chi non si preoccupa della curiosità della gente sono i soliti pittori eclettici e l’attricetta in cerca di pubblicità e sempre sicura di ottenerla. Eccola mentre si esibisce in un numero che pone in evidenza le sue migliori chance per una imminente valorizzazione artistica. All’interno del palazzo del festival si vive, tra abiti da sera e sorrisi per i foto reporter, l’angoscia del verdetto della giuria. Nella rosa dei candidati alla palma d’oro, è appena entrato un film italiano Il Gattopardo. Dopo dodici giorni di proiezioni, nove persone dovranno designare il film dell’anno. Per il momento il festival rimane ancora spettacolo, forse un po’ commedia, forse un po’ dramma, in ogni caso, comunque vadano le cose, ci sarà sempre da consolarsi. Domani è un altro Festival.