FONDI PRIVATI
Quando si parla di patrimonio filmico audiovisivo, e soprattutto di archiviazione e salvaguardia, non si può non prendere in considerazione il contesto della cinematografia amatoriale, i cosiddetti filmati di famiglia, provenienti per la maggior parte da fondi privati e arrivati in archivio tramite donazione.
I fondi privati che conserviamo nei nostri archivi, grazie alla collaborazione con Running TV di Padova, sono principalmente localizzati nella Regione Veneto e coprono un arco temporale che va dalla fine degli anni ‘30 fino alla metà degli anni ‘90.
I fondi privati, dedicati al cinema amatoriale, sono ben più che semplici e affascinanti ricordi di famiglia; essi rappresentano e “mettono in scena” la radicale (e allo stesso tempo graduale) trasformazione del panorama socio-culturale italiano e allo stesso tempo sono testimoni di una vera e propria tradizione famigliare del fare cinema. Se stai cercando materiali d’archivio inerenti al cinema amatoriale e di famiglaia visita la nostra pagina dedicata a Vendita clip e footage e contattaci.
Fondi privati: perché conservare i film di famiglia?
I film di famiglia, contenuti all’interno dei fondi privati, possono sembrare ad un primo sguardo materiali trascurabili, storicamente poco rilevanti. Ma visti sotto un punto di vista differente queste immagini non sono altro che tracce visibili, fotosensibili, di una memoria storica privata e confidenziale.
I filmati di famiglia, per di più, quasi sempre liberi da ogni forma di finzione o intenzionalità artistica, si rivelano a noi semplicemente ed esattamente per quello che sono, restituendoci l’immagine di una quotidianità passata che altrimenti sarebbe rimasta perduta nella dimenticanza.
Ma soprattutto il cinema amatoriale privato rovescia il canone dell’approccio storiografico classico, fornendo una nuova apertura e un nuovo punto di vista per le discipline storiche. Il cinema di famiglia infatti prende forma come una moltitudine di singole testimonianze che sostituiscono l’immagine del passato ricostruita dalle storiografie tradizionali come flusso di narrazione, con un’immagine rinnovata di passato, visto come smisurato mosaico di pluralità incrociate.
Il Fondo del Museo della Grande Guerra di Cortina D’Ampezzo: un caso di studio
Tra i fondi privati conservati all’interno dell’archivio della Cineteca del Veneto, uno dei più interessanti e particolareggiati è sicuramente il Fondo del Museo della Grande Guerra proveniente da Cortina D’Ampezzo nella provincia di Belluno.
Il fondo è costituito da venticinque bobine, in formato 16mm e 8mm, girate tra il 1931 e il 1942, e principalmente localizzate tra la regione ladina, il Sud Tirolo, l’Austria e Berlino. A parte qualche breve documentario di edizione sulle meraviglie del mondo esotico (probabilmente acquistati dal produttore del fondo), le pellicole amatoriali contenute all’interno del fondo sono una vera rarità da un punto di vista storico e audiovisivo.
Le immagini mostrano spesso gli spaccati di vita quotidiana, spesso vacanziera, di una famiglia benestante nazista e molto probabilmente austriaca. Oltre alle giornate in montagna sugli sci, le gite allo zoo di Vienna e i viaggi all’estero – dove è possibile assistere a una processione religiosa in Piazza S.Marco a Venezia nel 1937 – vengono riprese numerose scene di vita dell’epoca del Reich come le parate militari naziste per le vie di Vienna imbandierate, i discorsi propagandistici in piazza e soprattutto i preparativi e le esercitazioni dei famosi giochi olimpici di Berlino del 1936.
In un fondo archivistico di tale rarità è infatti possibile ravvisare, all’interno delle immagini stesse, la duplice rappresentazione della storia che ci viene offerta dai filmati amatoriali di questa portata. Se da un lato ci troviamo davanti alla grande Storia, fatta di eventi e memorie monumentali, dall’altro siamo “testimoni oculari” di un altro tipo di storia, quella della quotidianità, dei viaggi di famiglia, dei rituali e delle feste.
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