Il cinema amatoriale
Il cinema amatoriale include al suo interno diverse forme filmiche che nascono e si distinguono l’una dall’altra sulla base dell’intenzione del cineamatore, del luogo di ripresa, dei soggetti e del momento storico in cui vengono impressionate. Le principali tipologie di cinema connesse all’attività amatoriale sono: il film di famiglia, il cinema dilettantistico e il cinema sperimentale. Ognuno di questi esempi contiene caratteristiche diverse l’una dall’altra e non sono sempre nette e chiare. Spesso le differenze tra le varie tipologie di cinema amatoriale sono sottili, complesse e talvolta non sono condivise da tutti gli studiosi.
Avendo consapevolezza della complessità e della vastità dei generi appartenenti al cinema amatoriale, ciascuno dei quali meriterebbe trattazioni approfondite, riteniamo opportuno in questa sede, occuparci solo del film di famiglia approfondendo le caratteristiche di questo specifico genere e della sua importanza come fonte storica.
Come è nato il film di famiglia?
I primi esempi di scrittura della memoria familiare attraverso le immagini in movimento nascono già a partire dai primi film di Auguste e Louis Lumière. I primi film dei fratelli Lumière, ovvero i primi film della storia del cinema, hanno inizio nelle case, nei contesti familiari e hanno come soggetto di ripresa gli ambienti e le persone che li abitavano.
La cinematografia come arte dell’autorappresentazione
Già a partire dagli anni Venti, la fotografia viene vista come una pratica superata, mentre la cinematografia rappresenta il dispositivo moderno per eccellenza in grado di cogliere anche il movimento all’interno delle immagini. Inoltre, con l’introduzione sul mercato di cineprese e proiettori adatti alla cinematografia amatoriale, il cinema esce dalla grande sala ed entra nelle vite quotidiane dei singoli individui. Iniziano così a concretizzarsi volontà di auto rappresentazione in forme di scrittura del reale attraverso l’utilizzo della cinepresa; la fotografia prima e il cinema dopo, sono stati gli strumenti che hanno permesso al singolo individuo di lasciare traccia di sé e del proprio vissuto.
Quali sono le caratteristiche del film di famiglia?
Nel delineare le caratteristiche principali di questo tipo di cinema amatoriale, riprendo la definizione che lo studioso Roger Odin ci fornisce nel suo Le film de famille dans l’istitution familiale: “Per film di famiglia intendo un film realizzato da un membro della sfera familiare, riguardante personaggi o avvenimenti legati in qualche modo alla storia di quella famiglia e ad uso privilegiato della stessa”.
Discontinuità e registrazione a forma aperta
Il film di famiglia viene dunque concepito come un’estensione visiva del ricordo, in cui elementi come la discontinuità “narrativa”, gli sguardi in camera e le pause si trasformano non solo in memoria registrata, ma anche soprattutto in cifra stilistica . Il cinema amatoriale, in questo caso, rappresenta un nuovo modo di documentare la vita vissuta, la sfera quotidiana e gli eventi privati. Dunque il film di famiglia descrive un tipo di registrazione filmica a forma aperta, non finita e spesso priva di intenzionalità narrativa.
Mentre si guarda questo tipo di film non si può fare a meno di constatare la scarsa qualità delle riprese: le immagini sono spesso instabili, i soggetti mal inquadrati, ci sono interruzioni improvvise, etc. In realtà sono proprio queste figure stilistiche a essere considerate delle vere e proprie marche personali, utili per la loro ricorrenza, a muovere una prima analisi di queste forme storiche e testuali.
La soggettività del cineamatore
La creazione di un film di questo tipo, e il suo specifico contenuto, sono legati alla figura del cineamatore, alla classe sociale a cui appartiene, al suo background culturale, all’approccio che adotta nei confronti della macchina da presa e alla sua specifica intenzione di documentare gli avvenimenti familiari. Il modo di raccontare non è mai sterile ma sempre motivato da passioni e sperimentazioni artistico-stilistiche dell’autore stesso. Il punto di vista, dunque, è sempre di chi si trova dietro la macchina da presa a guardare.
Il film di famiglia può essere considerato una fonte storica?
Abbiamo visto prima come è nato e quali sono le caratteristiche principali che costituiscono questa tipologia di film amatoriale. Spesso i contenuti di questa tipologia filmica amatoriale, mostrano un modo di vita che è cambiato nel corso degli anni: usi e costumi che sono andati via via scomparendo o sono mutati in altri modi di vivere il quotidiano.
Da un’inquadratura possono emergere elementi urbanistici, si evidenziano cambiamenti nel paesaggio, si possono rilevare costruzioni architettoniche, spazi urbani e come questi venivano vissuti ma anche il sistema dei trasporti pubblici e privati. in questo senso, i luoghi e le location rappresentano delle informazioni importanti e autentiche in quanto la loro ripresa testimonia i cambiamenti del paesaggio e l’urbanizzazione delle aree del paese.
Il film di famiglia riesce a dare voce e spazio a un tipo di storia minore e non ufficiale, ma non per questo meno importante dal punto di vista documentale. Possiamo quindi definire i film di famiglia come dei documenti, dei testi, che contengono e forniscono informazioni importanti sul modo di vivere delle famiglie, sulla loro mentalità, sui gusti e le sulle abitudini che riempivano la vita dei nostri nonni, bisnonni e parenti.
È proprio il riconoscimento del film di famiglia come contenitore di un’identità culturale a rendere fondamentale la sua tutela e valorizzazione. Questi film hanno un valore affettivo e memoriale per chi li ha girati ma diventano fonte di studio e di ricerca per ricercatori, storici, sociologi, antropologi ma anche registi nel caso in cui si debbano informare su come erano le case, gli arredi e la moda di un dato periodo storico.
Se vuoi approfondire il discorso sul film di famiglia e sul cinema amatoriale, visita la pagina del nostro patrimonio storico dedicata ai Fondi privati. Tutti i nostri servizi e le nostre lavorazioni sono realizzati in collaborazione con i laboratori di Running TV di Padova.