Billy Wilder. Gli inizi…
Billy Wilder è stato un regista e sceneggiatore austriaco, di famiglia ebrea, naturalizzato statunitense. Wilder nasce nella Galizia Austroungarica il 22 giugno del 1906 e muore a Los Angeles il 27 marzo 2002. Erede del cinema di Ernst Lubitsch, Billy Wilder accentua i toni dissacranti tanto che l’aggettivo “cinico” viene abitualmente utilizzato dalla critica dell’epoca per definire i suoi film. Tale atteggiamento non viene gradito da Wilder che crede nell’incapacità dei critici americani di effettuare una lettura più approfondita della sua opera. Fondamentali, nelle opere di Wilder, risultano i motivi del rovesciamento, dell’identità fittizia, del gioco, della metamorfosi e del travestimento che gli consentono di passare con notevole disinvoltura dalla commedia al dramma. Billy Wilder è considerato un grande direttore di attori, un autore di storie dalla perfetta struttura narrativa attento alla composizione dell’inquadratura. Nella sua carriera viene nominato agli Oscar numerosissime volte aggiudicandosi il prestigioso premio come miglior regista e miglior film nel 1946 per The lost weekend (1945, Giorni perduti) e nel 1961 per The apartment (1960, L’appartamento). Nel 1993 il Festival di Berlino gli rende omaggio conferendogli l’Orso d’Oro alla carriera.
Billy Wilder nel 1914 si trasferisce a Vienna con la famiglia e qui compie gli studi superiori e, in procinto di iscriversi alla facoltà di giurisprudenza per diventare avvocato, finisce invece per assecondare la sua passione per la scrittura iniziando a lavorare come reporter, attività che prosegue a Berlino. È in questo contesto che inizia a scrivere sceneggiature collaborando al celebre documentario Menschen am Sonntag. Das Dokument der Gegenwart (1930) diretto da Robert Siodmak. Successivamente scrive unidici film per la UFA (Universum-Film Aktien Gesellschaft, casa di produzione e di distribuzione tedesca, fondata a Berlino il 18 dicembre 1917) ponendosi al servizio del cinema di intrattenimento. Nel 1933, in seguito all’avvento del nazzismo, parte per Parigi dove ha modo di esordire alla regia, insieme all’ungherese Alexander Esway, con il film Mauvaise graine (1934, Amore che redime).
L’approdo a Hollywood e il tema della maschera
Nel 1934 Billy Wilder parte alla volta di Hollywood dove viene ingaggiato come sceneggiatore dalla Paramount Pictures affiancato da Charles Brackett. I due iniziano una collaborazione proficua: negli anni Trenta sono autori di alcune commedie dirette da Ernst Lubitsch, Howard Hawks e Mitchell Leisen, mentre nel decennio successivo firmano i copioni dei primi film di Wilder regista. Nel 1942, infatti, Billy Wilder convince i dirigenti della Paramount ad affidargli la regia dei film scritti insieme al partner. Il suo nuovo ruolo gli consente di non dedicarsi esclusivamente alla commedia ma di muoversi con disinvoltura tra i vari generi cinematografici, dal film di guerra come Five graves of Cairo (1943, I cinque segreti del deserto), al noir con Double indemnity (1944, La fiamma del peccato), al melodramma, nell’ambito del quale firma tre dei suoi film più celebri: The lost weekend, Sunset Boulevard (1950, Viale del tramonto) e The big carnival (1951, L’asso nella manica). Per quest’ultimo Wilder rompe il sodalizio con Brackett che viene sostituito da I.A.L. Diamond, forse più adatto del predecessore al crescente cinismo del regista. Seguono commedie di grande successo come Sabrina (1954) con Audrey Hepburn e The seven year (1955, Quando la moglie è in vacanza) con Marilyn Monroe. Dalla seconda metà degli anni ’50 le commedie di Wilder cominciano a incupirsi costituendo, al di là del lieto fine, amari ritratti di solitudine urbana. Wilder introduce, in un cinema come quello hollywoodiano fortemente ancorato all’uniformità psicologica dei personaggi, l’idea che le diverse personalità dell’individuo sono sempre e comunque mutevoli a seconda delle circostanze e delle opportunità. Il tema della maschera sembra dominare i suoi film ma quasi sempre finisce per aderire in maniera troppo perfetta al personaggio che ha deciso di indossarla, sino a trasformarsi in una condanna, come nel caso della protagonista di Sunset Boulevard (Viale del tramonto), vittima della sua folle ostinazione nel rimanere ancorata al ruolo di diva hollywoodiana. Nel cinema di Wilder il rapporto fra sentimento e interesse è un altro tema ricorrente: il fascino dei suoi personaggi spesso emerge proprio dal conflitto interiore legato alla necessità di scegliere tra opportunismo e dignità personale.
Disponibile alla visione
Di seguito i film di Billy Wilder disponibili alla visione sulla piattaforma streaming TecaTV, la WebTV della Cineteca. (www.tecatv.com).
Viale del tramonto
Viale del tramonto, dal carattere drammatico e noir, è considerato come uno dei migliori film di Hollywood sul tema del divismo. La pellicola, infatti, mette in luce tutta una serie di dinamiche crudeli legate allo star system mai raccontate in un film prima di allora…