Di seguito le notizie presenti nel cinegiornale di attualità Obiettivo 66
Digitalizzazione a cura di Cineteca del Veneto e Running TV.
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Sorgente: pellicola 35mm, sonoro ottico integrato, bianco e nero.
Produzione: Italia – 1963.
Alfred Hitchcock a Cannes con una biondissima Tippi Hedren, fra colombi e fan, per presentare il suo celeberrimo Uccelli
Cinegiornale Obiettivo 66: Siamo alla finalissima del sedicesimo Festival cinematografico. Eppure a Cannes c’è sempre la disinvolta improvvisazione dei primi giorni. Impossibile tenere il conto degli spostamenti di attori e attrici in continua moltiplicazione. Ma per farsi notare i sistemi sono inesauribili. Qui è Alfred Hitchcock che ci pensa con la delicata complicità dei colombi che risolvono la suspense del maestro del brivido con una facezia generalmente catalogata come scherzo del piccione. Le proiezioni continuano a ritmo sempre più serrato in un estenuante carosello di cocktail, riunioni e pettegolezzi. Chi non si preoccupa della curiosità della gente sono i soliti pittori eclettici e l’attricetta in cerca di pubblicità e sempre sicura di ottenerla. Eccola mentre si esibisce in un numero che pone in evidenza le sue migliori chance per una imminente valorizzazione artistica. All’interno del palazzo del festival si vive, tra abiti da sera e sorrisi per i foto reporter, l’angoscia del verdetto della giuria. Nella rosa dei candidati alla palma d’oro, è appena entrato un film italiano Il Gattopardo. Dopo dodici giorni di proiezioni, nove persone dovranno designare il film dell’anno. Per il momento il festival rimane ancora spettacolo, forse un po’ commedia, forse un po’ dramma, in ogni caso, comunque vadano le cose, ci sarà sempre da consolarsi. Domani è un altro Festival.
Gubbio, 15 maggio: Come ogni anno la Festa di Sant’Ubaldo viene celebrata con la tradizionale e attesissima Corsa dei Ceri
Cinegiornale Obiettivo 66: È la più bella festa del mondo dicono a Gubbio, ogni anno nella ricorrenza di Sant’Ubaldo. Stiamo assistendo alla corsa dei ceri che impegna, travolti dall’entusiasmo della folla, capitani, trombettieri e ceraioli eleganti nel loro pittoresco costume. Gli eugubini si accalcano lungo tutto il percorso della città di San Francesco seguendo i portatori che sorreggono i tre colossali ceri lungo l’interminabile salita fino alla scalinata e al chiostro del santuario. Durerà fino a notte. Sembra che i muscoli debbano scoppiare, eppure nessuno vorrebbe abbandonare il posto quando il capitano fa muovere dai punti strategici le squadre di rincalzo. I tre ceri sono dedicati al Patrono Sant’Ubaldo, a San Giorgio e a Sant’Antonio. Sono tutti in gara ma il traguardo non riserva mai sorprese: a vincere dovrà essere il Santo di casa perché per precisi accordi di devozione con l’interessato soltanto così si potrà sperare in un’annata felice. Può capitare però che siano San Giorgio o Sant’Antonio a prendere il comando della corsa, in questo caso dovranno fermarsi anche sul traguardo per cedere il passo al favorito. Che sia una corsa truccata però non si può dire, finora nessuno dei concorrenti ha avuto da lamentarsi per la singolarità del regolamento di gara.
La Cambogia rumorosa come l’Italia? Parata di pifferi in una sarabanda scoppiettante della Cambogia, probabilmente, del 1963
Cinegiornale Obiettivo 66: È uno strano paese la Cambogia, ma dovrebbe esserci familiare se è vero che la riuscita di una festa si misura dalla fragorosità dei rumori. Non sollecitati evidentemente da alcuna evocazione musicale, i cambogiani si servono di questi pifferi, di queste canne di bambù per ottenere i loro rumori del tutto somiglianti al fuoco di fila di una batteria. Ecco, i pezzi sono pronti per il fuoco. È una sarabanda scoppiettante che richiama i versi degli animali, i barriti di un elefante. Quello che non ci riesce di capire del numero cambogiano è se si tratta di un’esercitazione militare o di uno spettacolo folkloristico.
Pozzuoli, 15 maggio 1963: il Presidente della Repubblica Antonio Segni al Giuramento e Battesimo del corso Aquila Terzo nel quarantennale dell’accademia aeronautica
Cinegiornale Obiettivo 66: L’arma azzurra ritrova i suoi seguaci. Con una cerimonia di una suggestività ormai tradizionale, il capo dello Stato ha partecipato a Pozzuoli al giuramento e al battesimo del corso Aquila Terzo nel quarantennale dell’accademia aeronautica. Dopo il saluto del Presidente della Repubblica Antonio Segni, il Capo di Stato Maggiore dell’Aviazione e il Generale Cupini, hanno sottolineato l’importanza della cerimonia, che segna il simbolico ingresso dei nuovi allievi nella famiglia degli aviatori. Quindi l’omaggio al Capo dello Stato dei 38 gagliardetti dei corsi irregolari e successivamente il giuramento degli allievi. È una nuova generazione di aviatori che esprime la più serena e intrepida dedizione al dovere con un entusiasmo divenuto retaggio ormai tradizionale dell’arma azzurra.
Roma, Piazza di Siena Maggio 1963: ultime battute per la 31esima edizione del celeberrimo concorso ippico internazionale
Cinegiornale Obiettivo 66: Ultime battute a Piazza di Siena nella 31esima edizione del concorso ippico internazionale conclusosi con un bilancio non del tutto lusinghiero per l’equipe italiana. I nostri allori si riducono infatti a quattro vittorie, tre della quali ottenute nelle categorie meno impegnative e appena rivalutate dal successo di Graziano Mancinelli nel Campionato d’Europa. Lo stesso Piero D’Inzeo, che osserviamo impegnato nel premio delle Nazioni, non sempre è stato all’altezza delle sue riconosciute possibilità. In questa gara Piero D’Inzeo ha relegato infatti al terzo posto i colori italiani facendosi precedere dalla Germania e dall’Inghilterra. L’ipoteca sulla vittoria avanzata dalla nostra squadra nella seconda manche del premio delle Nazioni, si è rivelata effimera. Del tutto meritata la coppa all’Inghilterra consegnata dal Presidente Antonio Segni.
19 Maggio 1963, Autodromo di Vallelunga: Quindicesimo Gran Premio Roma con la vittoria di Bob Anderson
Cinegiornale Obiettivo 66: Via sull’autodromo di Vallelunga al Quindicesimo Gran Premio Roma: severo banco di prova per macchine e piloti. All’inizio della gara si profila decisivo il duello Anderson – Bernabei. È l’italiano che prende il comando della gara per i primi cinque giri del percorso procurandosi, nell’entusiasmo degli spettatori, probabili chance per la vittoria. Ma sarà l’inglese a predominare e a giungere primo sul traguardo. Bob Anderson, al sesto giro, sostituisce l’avversario nelle posizioni di testa conservando il ruolo di battistrada fino alla conclusione della corsa. Franco Bernabei, che non cessa di tallonare il rivale al ventisettesimo giro, è costretto al ritiro per la fusione delle bronzine. Inutile anche l’impegno dell’olandese Karel Godin De Beaufort che cerca di inserirsi di prepotenza nelle posizioni di testa. Il vantaggio di Anderson è sempre più impressionante. L’inglese gira con una media di oltre 126 chilometri orari sui 256 del percorso. Secondo posto per l’Olanda, mentre al terzo posto si piazzerà nuovamente l’Inghilterra. Il vincitore è Bob Anderson, eccolo mentre sfreccia tagliando il traguardo. Il vincitore ha saputo offrire il risultato di una riuscita fusione uomo – macchina imponendosi con una prestazione che merita l’alloro dei campioni.
Questa pellicola fa parte dell’archivio storico dei cinegiornali conservato presso la Cineteca del Veneto. Guarda l’archivio storico dei cinegiornali!