Clarence Brown biografia
Clarence Brown è stato un regista statunitense. Brown nasce nel Massachusetts il 10 maggio 1890 e muore in California il 17 agosto 1987. Regista convenzionale e riflessivo si forma nell’epoca del muto e dirige abilmente con tatto e sensibilità le grandi interpreti del cinema statunitense degli anni Trenta e Quaranta specializzandosi nei racconti a sfondo psicologico e nei grandi drammi sentimentali. Durante la sua carriera riceve sei nomination all’Oscar ma solo un premio internazionale come miglior film straniero per Anna Karenina ottenuto alla Mostra del cinema di Venezia nel 1935. Compiuti gli studi di ingegneria acquisisce una buona conoscenza tecnica nel ramo automobilistico e nel 1915 scopre la passione per il cinema e inizia un periodo di apprendistato con il regista francese Maurice Tourneur che conosce a Hollywood. Nel 1922 realizza il suo primo film da solo The light in the dark in cui dimostra di trovarsi a proprio agio con il linguaggio del muto trasformando un intreccio romanzesco, con un uso particolare della scenografia e delle luci, in una sobria divagazione poetica. Clarence Brown comincia a lavorare a ritmo serrato e ottiene ottimi risultati con Don’t marry for money (1923) e Smouldering fires (1924) ma il primo grande successo arriva nel 1925 con The eagle (L’aquila), film con Rodolfo Valentino. Nello stesso anno passa alla Metro Goldwyn Mayer dove rimane fino al 1950 e dove diventa uno specialista nella direzione di star femminili. In particolare con Greta Garbo nasce una collaborazione che si protrae per ben sette film ma è con Anna Karenina che Clarence Brown consacra Greta Garbo nel suo splendore divistico. Anche con Joan Crawford si crea un feeling particolare e Brown la dirige in cinque film: Possessed (1931, L’amante), Letty Lynton (1932, Ritorno), Chained (1934, Incatenata), Sadie McKee (1934, Tormento) e The gorgeus hussy (1936, Troppo amata). Clarence Brown dimostra una predilezione per il melodramma nelle sue varie sfumature. Dopo tanti anni passati alla Metro Goldwyn Mayer, dirige, per la 20th Century Fox, The rains came (1939, La grande pioggia), kolossal avventuroso e sentimentale sullo sfondo dell’inondazione dell’India degli anni Trenta, mentre negli anni Quaranta realizza i suoi film più popolari con la Metro Goldwyn Mayer: The white cliff of Dover (1944, Le bianche scogliere di Dover), melodramma patriottico che si svolge tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, National velvet (1944, Gran premio), The yearling (1946, Il cucciolo), Song of love (1947, Canto d’amore) e Intruder in the dust (1949, Nella polvere del profondo sud) eccellente dramma sociale con una struttura da poliziesco, uno dei primi film radicalmente antirazzisti prodotti a Hollywood.